Gyurka non ha ancora compiuto 15 anni, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l''Arbeitsdienst'. Alla domanda perché agli ebrei venga riservato un simile trattamento, il ragazzo rifiuta di condividere la risposta religiosa, "questo è il volere di Dio". Perché dovrebbe esserci un 'senso' in tutto questo? Poco dopo Gyurka viene arruolato al lavoro forzato presso la Shell, e da lì, un giorno, senza spiegazione, viene costretto a partire per la Germania. La voglia di crescere, di vedere e imparare, l'impulso vitale di questo ragazzo sono così marcati e prorompenti che la sua 'ratio' trova sempre il modo di giustificare il corso degli eventi, tanto più in un mondo in cui comunque domina l'arbitrio. Da qui tutto procede a piccoli, quanto inesorabili passi, in un fatale succedersi di momenti: tanti ordini che non vengono motivati e a cui si obbedisce prima ancora di averli capiti, una serie di azioni che porta alla distruzione di sè. La sopravvivenza a questo punto è solo un caso fortuito: sono i compagni che un giorno denunciano le sue gravi ferite a un infermiere, innestando quella deviazione di rotta che alla fine salverà Gyurka.
e un libro sicuramente scritto con il cuore, il cuore di un protagonista che ha vissuto le atrocità dei lager ma con un gran ottimismo che lo ha portato in salvo
Essere senza destino
Anonimo - 11/10/2003 14:55
4/
5
una piccola luce che puo'arrivare improvvisa nell'atrocità della vita quotidiana nei campi di lavoro nazisti.
libro prezioso.
Essere senza destino
Raffaella - 12/08/2003 12:23
4/
5
Solo alla fine, nelle ultime pagine trovi il significato del titolo anzi lo interpreti giungendo ad un significato opposto a quello di primo impatto. Se non c'è destino predefinito allora c'è libertà...di scelta, di essere.Straordinario il percorso che compie l'autore, forte nella sua eversività e nel suo anticonformismo che significano non luoghi comuni ma comprensione dell'esperienza ed elaborazione di pensieri assoluti ed universali.Finchè c'è immaginazione c'è vita.
Essere senza destino
RAPA MASSIMILIANO - 16/01/2003 19:06
4/
5
Un viaggio funesto pieno di pesanti sensazioni.
Olocausto del corpo e della mente. Olocausto dell'essere.
Olocausto del predestinato popolo Ebreo.
Olocausto di menti perverse.
Odore di morte pregnante per la sconfitta dell'''IO''. Esisto, esistendo per la volontà dell'esistenza. L'agonia del tempo fermato. Un breve viaggio, la vita, senza alcun confine, senza alcuna certezza certa. La voglia ''inconscia'' del volersi riappropiare della propria libertà, della propria felicità. Morto alla vista ''di se stesso'' pur sempre vivo.
Con profonda sincerità sincera a tutto il popolo Ebreo.
Letto dicembre 2002.
Essere senza destino
Anonimo - 09/11/2002 10:04
4/
5
UN LIBRO SULL'OLOCAUSTO DIVERSO DAL SOLITO, DOVE LE CARATTERISTICHE UMANE NE ESCONO VINCENTI, SCRITTO IN MANIERA
PRECISA NEI PARTICOLARI ED E' UN PIACERE(CON DOLORE) LEGGERLO.
erna - 19/04/2006 20:01
Anonimo - 11/10/2003 14:55
Raffaella - 12/08/2003 12:23
RAPA MASSIMILIANO - 16/01/2003 19:06
Anonimo - 09/11/2002 10:04