In una stazione ferroviaria il regista Orson Welles esegue alcuno trucchi magici e, promettendo di raccontare una storia vera, introduce i protagonisti di un'intricata vicenda: il falsario Emyl de Hory e il suo biografo Clifford Irving. Inizia così una storia sfaccettata che si snoda tra vari personaggi, in un complesso incastro di verità e sofisticate bugie in cui Welles mette in gioco se stesso riflettendo con disincanto sull'arte del cinema e la sua finzione e della propria abilità di falsario