Viaggio attraverso incontri, testimonianze, vecchi filmati e interviste inedite, il documentario "Florestano Vancini: cronaca di un autore che i libri di cinema non hanno sufficientemente apprezzato" vuole restituire quanto finora non è stato riconosciuto a questo grande regista, autore di importanti film quali "la lunga notte del '43, "le stagioni del nostro amore", "Bronte", "il delitto Matteotti", di ben 36 documentari e numerosi sceneggiatori televisivi (tra cui "la piovra 2"). Le dichiarazioni dei critici come Tullio Kezich, Gian Luigi Rondi, Morando Morandini, Italo Moscati e Paolo D'Agostini, unite alle testimonianze di cineasti quali Francesco Rosi, Carlo Lizzani, Citto Maselli e i ricordi, fra gli altri, di Gastone Moschin, Franco Nero, Massimo Ghini, Lisa Gastoni, Giuliano Gemma, ripercorrono la carriera del regista ferrarese che ha saputo interpretare la scuola neorealista di cui era successore, con un personalissimo stile di denuncia. Il profilo che ne esce fuori, arricchito da incontri ripresi a TFF e alla casa del cinema (in cui lo stesso Vancini racconta i numerosi sforzi e aneddoti legati alle lavorazioni dei suoi film), è quello di un autore che ha dovuto imporsi per far rispettare il suo pensiero, pagando spesso caramente la sua onestà intellettuale ed il carattere poco incline alla mondanità. Capitoli contenuti: 1. Un autore realista; 2. Il pessimismo della ragione; 3. Stan Vance; 4. Bronte; 5. La verità storica; 6. Lavoro con gli attori; 7. Un cinema rivoluzionario; 8. La lunga assenza; 9. Sul set di Florestano