Fuori dalla stanza segreta (prima parte)

L'orologio del tempo si è rotto ed è sempre notte per il piccolo Ryu, mentre vaga nella grande periferia industriale. Sono molte le cose che non riesce a ricordare e forse per questo ignora cosa ci faccia tutto solo in una terra decaduta, abbandonato non solo dai suoi simili ma anche dal moto ininterrotto della natura. In una scacchiera di strade e grandi costruzioni di ferro, non c'è una direzione da prendere né tanto meno uno scopo da inseguire ma, unico punto di riferimento (e forse miraggio), restano le luci arcobaleno della città di Libra che dall'altro capo del deserto infondono in lui ancora speranza. Certo, potrebbe cercare di attraversare il deserto, così come ha provato a fare la sua amica Lidia, ma per qualche motivo ciò non è possibile perché le dune di sabbia blu possono trasformarsi in terribili onde oceaniche, al momento opportuno.

In un presente schiacciato da grandi nuvole nere il tempo scorre, o forse no, visto che il corpo del piccolo Ryu non cresce e, sebbene il suo cervello sia paragonabile a quello di un adulto, le gambe restano deboli e le mani sono sin troppo piccole per compiere un'impresa qualunque. Eppure qualcosa accade, entro il confine che separa due mondi paralleli. Si apre uno spiraglio nel cielo, stelle e pianeti appaiono per la prima volta nella terra abbandonata. Figure minacciose vengono mandate a porre fine a tali cambiamenti ma, se ancora non sono riuscite a prevalere, ciò significa che il bambino ha la forza di continuare il suo percorso, spinto e attirato chissà da quale desiderio e illusione (forse l'ombra di una ragazzina apparsa nella notte?).

Troppi fatti si stanno svolgendo nella periferia dormiente, e poco importa che si tratti di episodi insignificanti a confronto della vita ricca di avventure che anima Libra. La bilancia su cui poggiano i due universi inizia a oscillare e l'imperatrice Kiara sente che la storia sta per sfuggirgli di mano; dall'alto della sua torre vede e ascolta ciò che a nessun altro è concesso. Il mondo di Libra è il suo mondo, la sua creazione, e come fosse racchiuso in una palla di vetro molte possono essere le minacce provenienti dall'esterno: che si tratti di un bambino perduto in molti pensieri o che sia uno spirito immortale riemerso dal passato.

Ai margini della periferia, nella regione del buio assoluto, il lupo dagli occhi verdi ha tenuto in vita il ricordo del suo padrone, ed è facile immaginare cosa potrebbe accadere se quest'ultimo dovesse risvegliarsi, anche solo per un piccolo sbaglio. Sarebbe come vedere un fiume che esonda o una cometa fluorescente che precipita all'orizzonte. Il giorno diventerebbe notte e la tenebra più cupa si trasformerebbe in alba primordiale, senza che nessuno ci possa fare niente. Sarà allora Bandak il guerriero il prescelto dell'imperatrice: uomo dalle doti sorprendenti, combattente sì straordinario ma pur sempre portatore di tutti i limiti della sua razza. Destinato al sacrificio, accetterà di difendere la città, in quanto solo combattendo contro l'invincibile spirito della morte la sua esistenza potrà dirsi compiuta.

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