Genova, luglio 2001: migliaia di giovani attendono con impazienza e apprensione le manifestazioni contro il G8. Uno di loro è il protagonista di questo romanzo. Il suo modo di vita, il suo ambiente, le sue idee, le sue passioni lo condurranno per le strade di Genova, in uno scenario tanto incredibile quanto reale. Tra finzione e realtà, il racconto delle giornate di Genova, delle aspirazioni e delle esperienze di una generazione che è tornata a credere che 'un altro mondo è possibile'. Dallo sfruttamento nei call center agli amori infelici, dalle amicizie stravaganti all'impegno politico, il protagonista ci conduce, con acuta sensibilità, da una Napoli stralunata e generosa, irta di contraddizioni e di volontà di cambiamento, alla Genova blindata e in stato di guerra dei giorni del G8. Ne scaturisce una immagine vivida e ricca di sfaccettature delle motivazioni, degli stili di vita e degli stati d'animo di una nuova generazione di contestatori.
Ho letto questo romanzo, e anche il precedente, che brun ha scritto con un'altra persona. Poi ho letto i due libretti di valeria parrella.Entrambi sono napoletani. ora mi chiedo ma com'è possibile che il primo è semisconosciuto e la seconda osannata su tutti i giornali? Brun è un vero scrittore. Di Valeria Parrella non saprei che dire... i suoi libri sono così inutili....ma in fondo a me non dispiace, perchè è bello amare cose che conosciamo in pochi. Marco Mazzara (Napoli)
Genova express
Anonimo - 07/01/2003 13:39
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Un romanzo che fa ridere, piangere, riflettere. Una fiaba civile che si inserisce nel tessuto vivo della storia e la rielabora su un piano obliquo e frastagliato ma non per questo meno vivo, meno vero. Un libro da leggere, per tutti. Una scommessa, un sasso lanciato nello stagno per dire che è possibile riportare la letteratura ad occuparsi di quello che accade intorno a noi, con umiltà, cuore e partecipazione.
Vanessa Grandi.
Anonimo - 09/10/2005 19:45
Ho letto questo romanzo, e anche il precedente, che brun ha scritto con un'altra persona. Poi ho letto i due libretti di valeria parrella.Entrambi sono napoletani. ora mi chiedo ma com'è possibile che il primo è semisconosciuto e la seconda osannata su tutti i giornali? Brun è un vero scrittore. Di Valeria Parrella non saprei che dire... i suoi libri sono così inutili....ma in fondo a me non dispiace, perchè è bello amare cose che conosciamo in pochi. Marco Mazzara (Napoli)
Anonimo - 07/01/2003 13:39
Un romanzo che fa ridere, piangere, riflettere. Una fiaba civile che si inserisce nel tessuto vivo della storia e la rielabora su un piano obliquo e frastagliato ma non per questo meno vivo, meno vero. Un libro da leggere, per tutti. Una scommessa, un sasso lanciato nello stagno per dire che è possibile riportare la letteratura ad occuparsi di quello che accade intorno a noi, con umiltà, cuore e partecipazione. Vanessa Grandi.