Il libro di Mirco ci precipita, non ci trasporta, ma proprio ci precipita, in una realtà che non esiste più, fatta di atmosfere, emozioni, imprese che sembrano collocarsi a decine di anni luce dal mondo in cui viviamo, e in particolare dal mondo dei ragazzi di oggi. La passione per il calcio e per i gloriosi colori rossoblu; le suonate ai campanelli dei palazzi per convocare i compagni di cortile alle immancabili sfide pomeridiane; i primi contatti con l'affascinante e misteriosissimo Universo Femminile. Gli intorti così difficili con le ragazze in un mondo privo di social networks e gli appuntamenti presi attraverso i telefoni fissi ai quali il più delle volte a rispondere erano le mamme, quando non, ahinoi, i papà. E poi il servizio militare, le vacanze all'arrembaggio, e le profonde amicizie fatte di sguardi e di intese quasi telepatiche, il tutto in compagnia di incredibili personaggi al confine tra leggenda e realtà. Cosa ci siamo persi? E ciò che oggi vediamo come un'opportunità, siamo certi lo sia? Riflettiamo su tutto questo e ridiamoci sopra grazie a questo spaccato di vita bolognese (ma non solo) raccontato dal punto di vista di un ragazzo di belle speranze un po' vivace nato attorno alla metà degli anni '60.