Grandi ladri (I)

"I grandi ladri, è specificato nel titolo di questa antologia di amena lettura. I grandi. Non i grandissimi, non i massimi. Sebbene, infatti, qualcuno dei nostri eroi posi a Genio del Male come Fantomas, dobbiamo ammettere che grandissimi non sono, tanto meno massimi. Per la maggior parte amano troppo il rischio, sgobbano troppo per il perfezionismo, ricevono troppo poco rispetto ai pericoli affrontati e alle fatiche patite. Così, più che grandi non sono: sono solo dei disonesti lavoratori. Qualcuno dei nostri eroi, pur posando a gentiluomo in guanti gialli come Lupin, rilutta a uccidere, ha il culto della vita umana e vagheggia addirittura a confusi ideali di giustizia sociale. Credeteci, i grandissimi, i massimi ladri sono altri, capaci di opprimere, sfruttare, dissanguare il mondo in ben altra maniera. Con il soccorso premuroso delle leggi. Con la connivenza delle autorità. Con la protezione e il riconoscimento degli Stati servi. Ma di loro è pericoloso parlare. I grandi ladri qui presentati costituiscono, comunque, una pittoresca famiglia, dall'avventuroso Rocambole al sorridente ingegner Chiesa, che non sappiamo neppure se sia corretto definir ladro, ma, certo, nell'ambito del nostro tema, fornisce una presenza significativa, direi persino educativa e impone un minimo di discussione sulla differenza, più che mai inopinabile, tra bene e male."
Oreste del Buono

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