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L'"Historia corporis humani sive anatonice" dell'anatomista, medico, strorico e filosofo Alessandro Benedetti (1452-1512), ideatore della lezione pubblica di anatomia in teatri anatomici appositamente costruiti, è il primo trattato-manuale, composto all'inizio del secolo XIV. L'opera presenta il manifesto del rinnovamento anatomico propugnto da Benedetti: un libro agile e scritto in stile umanistico, che ha goduto di larga diffusione europea nel secolo XVI e ha procurato all'autore un posto di rilievo nella storia della medicina. Pubblicata nell'originale testo latino, con versione italiana a fronte, quest'opera fondamentale mostra il notevole progresso compiuto rispetto ai testi precedenti (Mondino) e la sua funzione di tappa importante verso il radicale rinnovamento introdotto dal Vesalio nel 1543, riproponndo un capitolo assai rilevante e spesso trascurato della storia scientifica e intellettuale del rinascimento: l'umanesimo medico.