Noi tutti ricordiamo la star del tennis Monica Seles che infiamma il campo e strabilia i tifosi con una rotazione di diritto unica nel suo genere. Nata per essere campionessa, Monica scopre il tennis quando è solo una bambina in vacanza con la famiglia e ne diventa ben presto maniaca visto che vince il primo torneo a nove anni, ancor prima che riesca a capire come si fa a tenere il punteggio. Nel 1990, a sedici anni, diventa la più giovane vincitrice dei French Open e per i due anni successivi è la tennista numero uno al mondo, che colleziona nove titoli del Grande Slam e affascina i media alle conferenze del dopopartita con la sua caratteristica risatina. Monica Seles domina il circuito mondiale - viaggiando in aereo da un'incantevole località turistica all'altra, andando alle feste delle rock star e sfoggiando abiti firmati fino a che tutto precipita quando un tifoso di Steffi Graf impazzito le affonda un coltello nella schiena durante un match ad Amburgo. Le sue ferite guariscono, ma il trauma emotivo è profondo.
Ho ripreso il controllo. Del mio corpo, della mia mente, di me stessa
Anonimo - 08/01/2011 23:38
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"Quando vediamo i grandi campioni è facile ammirarli, lasciarsi incantare dal loro gioco o dalla loro determinazione, al punto da dimenticarsi, a volte, che sono persone come noi, che anche loro sono pieni di dubbi e che a volte la vita gli serve una buona dose di sofferenze."
Nelle pagine gli anni dei trionfi si susseguono con un ritmo veloce, come veloce era la Seles quando correva sui campi di gioco. E così, per lo spettatore che nel 1989 l'aveva vista far tremare Steffi Graf a Parigi, nel 1992 era diventato normale che fosse lei a portare a casa la coppa per la terza volta consecutiva. Tanto normale da dimenticare la persona nascosta dietro la tennista, e da ritenerla semplicemente la giocatrice più forte del momento. Ma la ragazza che l'anno successivo sarebbe stata accoltellata aveva solo vent'anni, con una vita e un'infinità di sogni davanti a sé.
La parte più interessante del libro comincia qui.
Onesta, sincera, l'autobiografia della Seles mostra il mondo del tennis dall'interno, visto con gli occhi di una delle sue protagoniste più importanti, e rivela come dietro un'apparenza dorata spesso si nascondano problemi anche seri capaci di condizionare le vite dei campioni in maniera molto più forte di quanto non possa sembrare a chi si limita a restare abbagliato dalle scintillanti luci della fama.
La recensione completa: http://librolandia.wordpress.com/2011/01/05/monica-seles-ho-ripreso-il-controllo/
Anonimo - 08/01/2011 23:38