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I CIECHI E LE STELLE

Giorgio Cicogna
pubblicato da NICCIA

Prezzo online:
1,00

I CIECHI

E LE STELLE

di

GIORGIO CICOGNA

DAL LIBRO: Sì, parrà impossibile, ma era proprio proibito a Ninì e Lulù, entrare nella biblioteca; come nei giorni prima di Natale, quando si prepara l'albero e i bambini non possono vedere. La mamma vigilava affinchè il divieto fosse rispettato. Papà non doveva essere disturbato. Che cosa faceva? Certo qualcuna di quelle cose molto importanti che i bambini non devono sapere. Sicchè, quando la mamma li chiamò, ed essi poterono irrompere nella stanza, si guardarono intorno, prima un po' meravigliati e poi, forse, un po' delusi. Non c'era nulla di nuovo; nè alberi con le stelline di similoro, nè giocattoli. Libri come sempre, soltanto, dappertutto; e il babbo; il quale si alzò, e li abbracciò come se fosse tornato da un lungo viaggio.

Da un lunghissimo viaggio tornava davvero, papà. Da un viaggio attraverso paesi sconosciuti, inesplorati, vergini; dove la terra cela mille insidie, il piede affonda improvvisamente, s'aprono voragini, si parano dinanzi montagne che sembrano insormontabili e che pur bisogna affrontare e superare, se si vuol raggiungere quel misterioso al di là che racchiude il premio d'altre promesse.

Si cammina a piedi, in quelle regioni, un passo dopo l'altro; e i passi si chiamano numeri; e se qualche mezzo di trasporto permette il valico d'un torrente o d'un burrone, è uno strano veicolo indigeno che ha nome «formula», e, a vederlo, non ci si immaginerebbe mai il suo ufficio. Ninì e Lulù non potevano capire; Luisa non poteva capire; neanche il professor Fratta, con tutta la sua sapienza, poteva capire. Il regno che Alvise aveva esplorato è chiuso, circondato da un aspro reticolato di filo spinato, irto d'aculei. Bisogna che le mani abbiano sanguinato, che la pelle sia stata lacerata da quelle punte acute e spietate. Si può assaporare una suonata senza conoscere il contrappunto, gustare un quadro senza aver mai preso in mano un pennello, esaltarsi ad un carme senza conoscere la prosodìa; ma l'eleganza di uno sviluppo in serie, la chiusa armonia d'un determinante, la snellezza di un metodo d'integrazione, sono fiori d'un orto chiuso per i non iniziati. Il vivente Beethoven della matematica non avrà mai l'incenso e la mirra ch'ebbe l'Einstein della musica; o glieli offriranno in cuor loro gli sperduti re magi di un popolo senza templi nè riti; chè disgraziatamente o per buona sorte? quelle bellezze, ignote ai laici, sono quasi ignote ai chierici medesimi di quell'arte.

Da un lunghissimo viaggio. Ora, lieto, assaporava il thè tra la moglie, felice di quella gioia come il pianeta è felice della luce del sole, e i figli, che folleggiavano rincorrendosi. E il suo riposo era quello del troglodita dopo la lotta vittoriosa. I millenni non avevano cambiato che l'avversario e la posta del combattimento. La moglie i figli la gioia erano uguali

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi contemporanei

Editore Niccia

Formato Ebook (senza DRM)

Pubblicato 05/07/2019

Lingua Italiano

EAN-13 1230003308721

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