Una protagonista femminile, coraggiosa e ribelle. Si chiama Clara Simon, è una giovane «mezzosangue», e vuole diventare la prima giornalista investigativa italiana nella Cagliari di inizio Novecento. Quando una delle sigaraie - le manifatturiere del tabacco - va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Così, Clara vive con il nonno, uno degli uomini più in vista di Cagliari, e lavora all'«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo.
Francesco Abate nasce a Cagliari nel 1964 non come scrittore ma come disc jockey a Radio Alter all'età di 14 anni. Inizia così la sua attività radiofonica con dirette in stazioni come Radio Città, Radio Flash e Studio 96 con programmi di stampo musicale sul mondo indie.
Da quel momento avvia la carriera di organizzazione di importanti concerti e festival come il Flash Festival e Rock Area. Collabora come manager per alcune case discografiche curando alcuni gruppi musicali emergenti e facendo un po’ di talent scout. Dal