Il romanzo racconta le esperienze, i giochi, il rapporto col mondo degli adulti di un gruppo di bambini dai sei ai dodici anni. La storia si svolge a Treviso a metà degli anni '50, in una società che, appena uscita dalla guerra, cerca faticosamente di ritrovare speranze e benessere. Il protagonista è un bambino sardo emigrato nel profondo Nord; un bambino difficile e, come spesso accade, incompreso. La sua formazione intellettuale e umana sarà casuale e problematica. I bambini, ieri come oggi, rimangono un mondo sconosciuto. Il romanzo non vuole dare risposte ma pone degli interrogativi ai genitori e alla scuola. L'educazione che diamo ai nostri figli ha un senso o i bambini crescono malgrado noi?