Il Milione" resta un documento fondamentale per comprendere sia l'Oriente medie-vale, sia la mentalità mercantile italiana verso la fine del '200. La sua struttura, di impianto trattatistico e romanzesco insieme, si mantiene unitaria, nonostante con-vivano nell'opera elementi apparentemente discordanti, quali l'amore per il fiabesco e il gusto per l'osservazione diretta e precisa, oltre all'attenzione ad alcuni aspetti tecnici economici e sociali propri di un esperto mercante. Le tre anime insomma, derivanti da due personalità in carne ed ossa, sono ravvisabili e, in ogni caso, non cozzano tra loro. C'è il cronista fantasioso, il viaggiatore attento e il mercante, abile nell'apprendere i meccanismi più vicini alla quotidianità di un popolo e di una terra fino ad allora sconosciuta.