"Il barile di Amontillado" è un breve racconto di Edgar Allan Poe ispirato a fatti realmente accaduti a Castle Island, un ex forte militare al largo del porto di Boston nel Massachusetts. Quando Poe vi fu trasferito di stanza come giovane cadetto dell'esercito, scoprì una strana lapide. Dopo alcune ricerche, apprese la storia di un uomo che era stato murato vivo. Gli fu proibito dal suo comandante di replicare i dettagli di quella macabra vicenda, ma Poe in realtà ne riprese la trama, cambiando l'ambientazione e i personaggi. "Il barile di Ammontillado" fu inserito nella raccolta Nuovi racconti straordinari. Oggi è considerato uno dei racconti più popolari dello scrittore di Baltimora ed è stato tradotto in molte lingue in tutto il mondo.
La storia si svolge in Italia, nei giorni del Carnevale. Il narratore, Montresor, spiega di avere un conto da saldare nei confronti del suo amico Fortunato, il quale in passato lo aveva gravemente insultato. Entrambi gli uomini sono intenditori di vino e Montresor, con l'intento di consumare la sua vendetta, attira Fortunato nelle catacombe del suo palazzo, promettendogli una buona bottiglia di vino Amontillado...
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.