'"Il bufalo e il bambino' ci pone di fronte a una sapiente articolazione scandita in cinque sezioni tematiche, a una dinamica molteplicità di ambientazioni crono-geografiche, a una iridescente varietà di linguaggi, intonazioni, moduli stilistici. La nuova silloge di Masina, scrittore poliedrico e poeta di lirica morbidezza e insieme di dura tempra profetica, culmina con una sorta di 'corteggiamento della morte' preceduto, e paradossalmente giustificato, da un bellissimo inno alla vita nascente, al miracolo della maternità, al mistero del compenetrarsi di corpo e anima nell'embrione. Il paradosso, in realtà solo apparente, consiste nel fatto che a disinnescare la tragicità angosciosa con cui la nostra umana fragilità guarda al passo estremo è proprio il senso di ininterrotta, infinita continuità della vita nell'avvicendarsi delle generazioni: senso, o piuttosto sentimento, che ogni nuova nascita ridesta nel nostro cuore adulto, alimentando la speranza del credente in una sopravvivenza senza fine oltre la finitudine terrena." (dalla Prefazione di Marco Beck)
Dopo aver letto questa raccolta di poesie di Ettore Masina credo poter dire che l'autore, nel cogliere spunti e riflessioni sorte in occasione dei suoi viaggi in un mondo in cui tutto è controsenso, in cui miseria e ricchezza sono le facce della stessa moneta e dove ha cercato le verità nascoste, quasi sempre celate da verità imposte, ha in effetti voluto tratteggiare un unico grande percorso, quello della sua vita. Conosco Masina da abbastanza tempo per essere pressoché certo che questo suo ultimo lavoro non è stato motivato dalla necessità di far udire ancora la sua voce per sentirsi lui stesso, ormai avanti con gli anni, ancora vitale, bensì il suo scopo è più intimo e personale, è abbracciare quel culto della memoria che in una persona non più giovane finisce inevitabilmente per sostituirsi ai progetti per l'avvenire. Nel ricordare il passato si finisce con il rivivere un'esistenza, è la base indispensabile per fare bilanci e per riconoscere a se stessi il significato di tutto un procedere negli anni. Credo che il rendiconto finale possa essere stato più che soddisfacente, che quello spirito di giustizia che l'ha sempre animato non sia mai venuto meno, nonostante che oggi l'ingiustizia regni sovrana come da sempre. L'importante è aver tentato, avere la coscienza a posto e se non c'è stato risultato ci si può anche rammaricare, ma in ogni caso è stato bello aver provato. Quando sono arrivato all'ultimo verso e ho chiuso il libro, ho avvertito dentro di me quella serenità che accompagna Ettore Masina. Piano piano si è insinuata nel mio animo e ancora ne gioisco, e questo non è certamente poco, anzi è tanto, è un qualche cosa di indefinibile e al tempo stesso tangibile, un'emozione ben impressa nella mia personale biblioteca dei ricordi. Il bufalo e il bambino è quindi senz'altro da leggere e da meditare; ne sarete piacevolmente sorpresi e alla fine gioirete della grande serenità che riesce a infondere.
Renzo Montagnoli - 16/02/2015 11:15