Gran Bretagna, prima metà dell'Ottocento. Dorothea Truelove è giovane, bella e ricca. Ruth Butterham è giovane, ma povera e consumata da un segreto oscuro e terribile. Un segreto che rischia di condurla alla forca. I loro destini si incrociano alla Oakgate Prison, dove Ruth è rinchiusa in attesa di processo per omicidio e dove Dorothea si dedica ad attività caritatevoli; soprattutto, qui la ragazza trova il luogo ideale per mettere alla prova le neonate teorie della frenologia - secondo cui la forma del cranio di una persona spiega i suoi peggiori crimini - che tanto la appassionano. L'incontro con Ruth fa però sorgere in lei nuovi dubbi, che nessuna scienza è in grado di risolvere: è davvero possibile uccidere una persona usando solo ago e filo? La storia che la prigioniera ha da raccontare - una storia di amarezze e tradimenti, di abiti belli da morire - scuoterà la fede di Dorothea nella razionalità e nel potere della redenzione. Per tutti gli amanti della letteratura gotica, un racconto da brivido dedicato al male celato dietro il volto dell'innocenza.
Questo romanzo mi ha piacevolmente sorpresa. Una delle cose che ho amato di più è stato proprio il contrasto tra scienza e magia. Lautrice esprime così bene le versioni delle due ragazze che mi ha res estremamente difficile capire a cosa credere. Ciò ha generato in me una sorta di aspettativa; infatti, ad ogni pagina speravo di avere finalmente una qualche rivelazione per poter protendere più da un lato piuttosto che un altro. Inutile dire che questo è proprio lelemento chiave del romanzo quindi le risposte sono state tuttaltro che immediate. Questo fattore crea anche una sorta di suspence senza la quale probabilmente la storia mi sarebbe risultata più noiosa dato che comunque la scrittura non è scorrevolissima. In ogni caso, devo dire che ho trovato il tutto estremamente interessante e se vi piace il genere ve ne raccomando la lettura.
Chiara Rinaldi - 06/05/2022 20:49