A setttant'anni Borges decide che è giunto il momento di cimentarsi nella scrittura di quello che egli definisce "racconti diretti". Nasce così questo libro che, pubblicato nel 1970, si presenta come l'unico integralmente narrativo. Molti racconti, ambientati nel mondo della periferia di Buenos Aires, rievocano la società violenta, retta da precisi codici, che aveva già fatto da sfondo alle prime opere: emerge in tal modo l'altro volto di Borges, contrassegnato dalla nostalgia dell'azione, che accompagna costantemente la costruzione di avventure della mente.
E' un libro della maturità del famoso scrittore Borges, nel quale sono narrate diverse storie ambientate nella sua terra. Sono descritte scene realistiche e proprio per questo motivo possono risultare un po' dure.
La narrazione riguarda fatti vissuti o direttamente dall'autore o raccontatigli da persone che hanno preso parte alle vicende: in questa maniera, i racconti acquistano una connotazione maggiormente veritiera, a vantaggio della realisticità dell'opera. Leggendo il testo, il lettore riesce a immergersi nella vita sudamericana, costituita da episodi a volte cruenti, ma sicuramente vernacolari.
Vi sono collegamenti con altri libri dello stesso autore, quindi il fatto di averne letti alcuni può risultare utile, anche se non fondamentale, per una migliore comprensione dell'intera opera.
Il registro linguistico non è elevato e questo consente una facile lettura. Numerosi sono i personaggi presenti nelle varie storie, tuttavia essendo queste ultime l'una indipendente dall'altra, non vi sono collegamenti espliciti tra i personaggi stessi; il filo conduttore è rappresentato dal narratore onnisciente che è stato testimone, diretto o indiretto, dei racconti narrati.
GG - 01/08/2006 17:30