Nel 1903 Maurice Maeterlinck dedicò questo scritto, illustrato da Cedi Aldin, a un cucciolo di bulldog di nome Pelléas, morto all'età di sei mesi per una rara malattia che colpiva gli animali da circo. La breve ma intensa convivenza con il cagnolino lasciò una profonda impressione sull'artista, che lo osservava quotidianamente con curiosità, attenzione e affetto. Quello che ogni padrone di cane ben conosce viene qui narrato dalla voce del poeta premio Nobel per la letteratura, che coglie e trasfigura gli eventi quotidiani, anche i più banali, così importanti per chi ha amato almeno una volta nella propria vita un cane.
È un libretto dalle dimensioni ridotte ma esprime tutto l'amore, la muta comprensione, la vicinanza che ogni padrone affezionato sente nei confronti del proprio cane.
È una piccola perla con uno stile piacevolissimo e molto scorrevole, si legge d'un fiato (e non solo per le dimensioni ridotte) e, al contempo, suscita pensieri e sensazioni profonde e fa dire al lettore. "accidenti, è proprio così!".
Lucia Vitali - 16/08/2019 14:09