Lautore rielabora alcune idee espresse da autori tradizionalisti come Guénon ed Evola, cercando di riconciliare gli elementi celtici del mito del Graal con la tradizione cristiana. Interessante linterpretazione di alcuni simboli come forme allegoriche di trasformazioni interiori da compiersi nelluomo stesso. Per esempio il sonno è inteso «come un superamento della coscienza di veglia ed anche della comune coscienza onirica derivata dalle impressioni sensoriali per accedere al vero sonno della mente, ossia allo stato iniziatico dellexcessus mentis». Ma Polia si lascia sfuggire un accostamento con gli sciamani che rivela, anche in questo caso, una certa confusione di elementi tradizionali con elementi antitradizionali. Forse lautore non ha letto attentamente Guénon.
filippoleonardi - 31/05/2013 00:23