Nato alla fine dell'Ottocento in una grande casa padronale di campagna dove la madre lavora come governante, George Ponderevo viene successivamente mandato a Wimblehurst in qualità di apprendista nella farmacia dello zio, un uomo ambizioso e determinato ad avere successo. Da qui approda poi a Londra, dove la sua vita viene improvvisamente sconvolta dal genio imprenditoriale dello zio Edward che lancia sul mercato la specialità farmaceutica Tono-Bungay, una miscela spacciata come ricostituente di fatto una cialtroneria che ottiene un enorme successo e crea dal nulla un rampante e fragilissimo impero finanziario. La storia di questa impresa si intreccia alla vita privata di George, al rovinoso matrimonio con Marion, alla sua movimentata vita sentimentale e ai suoi esperimenti di volo con gli alianti, fino al momento in cui la stella imprenditoriale e finanziaria dello zio si spegne in modo fulmineo e catastrofico Un grande classico da riscoprire: considerato uno dei massimi esempi di romanzo sociale alla Dickens, Il rimedio miracoloso, di stampo autobiografico, è una sagace opera panoramica su una società in disfacimento. Brillante, divertente, incredibilmente moderno, viene definito dallo stesso Wells come il suo libro più riuscito.
«Capolavoro». «The Daily Telegraph»
«Più che un uomo di lettere, Wells è letteratura». Jorge Luis Borges
Il rimedio miracoloso denuncia una società ambigua, due lati della stessa medaglia che si fondono e formano la sua unità. Come in ogni epoca, questo dualismo non è caratteristica dell'epoca vittoriana, ma in molte descrizioni ho potuto fare paragoni con la società del 2019 decadente e finta, ottusa e moralista, tecnologica e più ignorante dei compaesani di George Ponderevo. Loro erano giustificati in quanto figli di un'era oscura e genitori delle prime scoperte, delle innovazioni e del boom finanziario che non tutti comprendevano ma che vivevano con distacco o avventurandosi ingenuamente in esso, volendo costantemente salire il gradino che da semplice cittadinotto l'avrebbe reso ricco borghese e quest'ultimo magari baronetto, per far parte di quella classe sociale da cui aveva sempre preso ordini.
E gli e le donne di oggi che giustificazione? Hanno tutto la conoscenza a portata di mano, ma la usano male o non apprendono niente, diventando involucri inermi che non sanno nemmeno esprimere un pensiero proprio seguendo la massa guidata dal caprone poco più intelligente degli altri di turno.
I Sussurri delle Muse Blog - 13/03/2019 21:10