Il romanzo racconta la storia di Boris D., un giovane di Lvov (Leopoli) che, durante l'occupazione tedesca, finge di non essere ebreo per sfuggire ai nazisti. Boris attraversa l'Ucraina con l'adorata compagna Noemi, nascondendo il "segno dell'elezione divina" con l'eloquenza e i capelli biondi. Boris acquista così una nuova identità e non esita a compiacere nazisti e antisemiti, giocando la parte dell'aristocratico e del poeta. Assiste alla deportazione di tutta la sua comunità, ai massacri, alle esecuzioni finché viene catturato. Alla fine della guerra, Boris si stabilisce a Parigi. E solo, disperato, ossessionato dai fantasmi dei suoi morti.