La famiglia di Mrs. Manford, decisa a sfuggire la noia e il dolore ad ogni costo, si lascia travolgere in un vortice frenetico di falsi interessi e di attività tra le più disparate, futili e contraddittorie. Il sesso, la droga, il lavoro, il denaro, il distacco emotivo, un'infatuazione nei confronti dell'occulto e una ricerca di spiritualità che è in realtà una fuga da quelli che potrebbero essere i valori più profondi della vita, sono i modernissimi temi che animano il romanzo, e sono anche gli strumenti ai quali tutti i protagonisti ricorrono per evitare di indugiare anche solo un istante a riflettere sul vero significato dell'esistenza. Il "sonno del crepuscolo" cui si riferisce il titolo è proprio lo stato fisico e mentale nel quale i personaggi cercano di perdersi per non sentire il peso della loro vita, precludendosi però anche, in questo modo, la possibilità di raggiungere il più tenue barlume di vera felicità. Con l'ironia e l'acume che sono propri di Edith Wharton, e nella splendida traduzione di Marta Morazzoni, ecco ancora una volta un romanzo caustico e tagliente che, ambientato nell'alta società newyorkese degli anni '30, è tuttavia modernissimo e di grande attualità sia nella dissacrazione della finta spiritualità, sia nella descrizione di pose e atteggiamenti che si ritrovano identici ai giorni nostri.