Una voce alla radio riporta Armida indietro nel tempo spingendola a ricordare volti di amici, sogni perduti e aspirazioni... Riaffiorano alla memoria il matrimonio con Paolo, l'amore difficile per Miele, un festival internazionale per giovani a Helsinki: un viaggio all'insegna della gioia e dell'entusiasmo. Ma anche il ritorno a Roma e la fine di un sogno. Treni per Helsinki, come quello di allora, non ce ne sono più. I festival della giovinezza sono tramontati, le utopie politiche sepolte chissà dove. Ma il mistero che quei momenti sembrano custodire forse non è niente altro che il mistero stesso della vita, di un futuro che molti si aspettano catastrofico e che invece smentirà, ancora una volta, tutte le previsioni.
Bastano queste due cose alla protagonista per tornare indietro nel tempo...Il '68, gli anni della contestazione, il Vietnam, l'amore libero... Si pensava di lottare per un mondo migliore ma gli ideali sono duri da perseguire e spesso vengono combattuti a scapito degli altri. L'amore impossibile e scivoloso tra Armida, la voce narrante e Miele ( nome "dolce" ma che come l'ape nasconde un pungiglione) è l'emblema di questa battaglia tra ideali e vita reale.
Dopo tanto discutere, lottare, amare, viaggiare resta in mano una patata lessa (simbolo di immobilità) e una voce alla radio...
Il treno per Helsinki
Anonimo - 28/08/2001 00:00
3/
5
Ho iniziato a leggere questo libro un po' controvoglia, mi era stato regalato, non avevo mai letto questa autrice e così mi sono buttata. E' stata dura superare la prima parte, non riuscivo a stare dietro al susseguirsi di personaggi diversi, nomi su nomi, fatti su fatti, ... ma una volta entrata nella storia ho dovuto fare una full immersion per terminare la storia, ero curiosa di arrivare alla fine.
Mi piace come è stato scritto.
Anonimo - 02/09/2001 00:00
Bastano queste due cose alla protagonista per tornare indietro nel tempo...Il '68, gli anni della contestazione, il Vietnam, l'amore libero... Si pensava di lottare per un mondo migliore ma gli ideali sono duri da perseguire e spesso vengono combattuti a scapito degli altri. L'amore impossibile e scivoloso tra Armida, la voce narrante e Miele ( nome "dolce" ma che come l'ape nasconde un pungiglione) è l'emblema di questa battaglia tra ideali e vita reale. Dopo tanto discutere, lottare, amare, viaggiare resta in mano una patata lessa (simbolo di immobilità) e una voce alla radio...
Anonimo - 28/08/2001 00:00
Ho iniziato a leggere questo libro un po' controvoglia, mi era stato regalato, non avevo mai letto questa autrice e così mi sono buttata. E' stata dura superare la prima parte, non riuscivo a stare dietro al susseguirsi di personaggi diversi, nomi su nomi, fatti su fatti, ... ma una volta entrata nella storia ho dovuto fare una full immersion per terminare la storia, ero curiosa di arrivare alla fine. Mi piace come è stato scritto.