La vicenda ruota attorno a un segreto inconfessabile che si ripercuote su tre generazioni di una importante famiglia argentina. Silvana Peretto, in Belgio da quasi vent'anni, vive ogni ritorno a Buenos Aires come un tiepido bagno amniotico e, allo stesso tempo, come un supplizio nel quale i non detti allargano la faglia sotterranea tra le tre donne della famiglia. Lacerata tra una madre reticente e una sorella in preda ai sospetti, Silvana è assediata dal tempo: sempre troppo per dissotterrare il dolore e mai sufficiente a fronteggiare la memoria. Le domande le restano di traverso nella gola, come spine di pesce, e l'armatura, costituita dall'abito monacale, cede alla spinta tellurica della verità che emergerà malgrado le reticenze della madre e i depistaggi dei custodi del tabù. Sospeso tra ricerca storica e realismo magico, il romanzo d'esordio di Stefano Pasetto conduce il lettore negli angoli più tenebrosi e tragici del recente passato argentino, tra segreti e misfatti dai quali solo la verità può affrancare coloro che ne furono travolti.
Coinvolgente, commovente, necessario. L'arte del racconto si fonde perfettamente con l'urgenza della storia. Attraverso le emozioni della protagonista, non si può fare a meno di calarsi nei suoi panni e partecipare al dramma del popolo argentino.
annaritalo - 18/05/2023 12:45