Un libro che affronta temi come la sofferenza e la morte, ma anche l'amicizia, il confronto, la diversità. La protagonista è Lea, un'orfana di dodici anni che vive col nonno e con Porfirio, un gatto parlante un po' cinico. Una notte Lea parte con lui per scoprire il senso della vita. Perché si vive? Perché si muore? Che senso ha il dolore? Perché crescere e amare fanno soffrire? I due amici incontrano personaggi e situazioni di ogni tipo. Dormono in campagna, sotto gli alberi, studiano il cielo e indovinano i versi degli uccelli. II loro viaggio è una scoperta dell'universo umano e della natura. Infine, conoscono la Morte che spiega le regole del gioco: la varietà, l'unicità della vita e le ragioni della fine. Età di lettura: da 11 anni.
Bellissimo libro adatto a lettori e lettrici di una fascia d'età che va definita come "l'età in cui ci si pongono delle domande importanti" e, come tale, si spera essere senza limiti.
Viaggiando con Lea si impara. Non si impara solo dalle risposte che i suoi incontri le forniscono o, per lo meno, suggeriscono. Si impara già tanto dalla sua voglia di partire per esplorare, chiedere, confrontare e confrontarsi. Con onestà, apertura e tanta determinazione.
Il ventaglio di situazioni che Lea attraversa, e noi con lei, è ampio e vario, ma c'è un filo conduttore che si fa sempre più evidente. Diciamo, per chi l'ha letto, che basta seguire le orme di "piedi particolarmente piccoli". Sono tante umanità diverse e altrettanti modi di cercare, con maggiore o minor successo e serenità, un senso proprio in una vita che appare dominata dal caso e, per chi ne ha avuto un'esperienza vicina e dolorosa, minacciata da una fine imprevedibile e incombente. Il viaggio della vita avvicina alla morte e il viaggio di Lea lo fa in senso proprio, con l'intenzione di incontrarla e porle le tante domande irrisolte.
C'è saggezza e umorismo in ogni pagina. Molto spesso ce li offre l'impagabile gatto Porfirio, che di Lea riesce perfino a leggere i pensieri. Sempre ce li offre il confronto con i compagni di viaggio di Lea.
È un libro che non smette mai di essere profondamente serio e, al tempo stesso, di trasmettere leggerezza e speranza. Senza dubbio ancora un'opera filosofica di Guia Risari.
Piruli Amakoub - 08/09/2016 07:56