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Il vincolo associativo

Anna Raucci
pubblicato da Booksprint

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Questo lavoro è nato dalla curiosità "necessaria" di analizzare le dinamiche socio-psico-culturali del vincolo associativo analizzando i gruppi criminali presenti sul territorio italiano: (camorra, mafia e 'ndrangheta), con particolare riferimento ai relativi codici di appartenenza, ai riti di affliazione, alle ideologie criminali etc.
In ambienti deprivati, si annida e si sedimenta una "cultura" che, per dirla come direbbe il gruppo dell'Osservatorio sulla Camorra fondato da Lamberti, "ai fallimenti individuali continui sia in campo normativo-familiare che in campo scolastico-educativo propone come unico contraltare, la presenza di una socializzazione anticipatoria radicata sul doppio binario dell'onore omertoso e dell'ascesa sociale nel senso delle opportunità illegittime".
In particolare in una situazione come quella campana, emergono soggetti pronti a muoversi liberamente in un ambiente "camorrizzato".
La camorra ha il suo statuto, i suoi simboli, i suoi riti d'iniziazione e di conferma, il suo linguaggio che, attraverso un'investitura, crea il senso di appartenenza, la relazione di attaccamento ad un gruppo criminale.
Il fascino che esercita sulle menti ed il condizionamento che esercita sulle vite dei cosiddetti "disperati", rendono la camorra e le organizzazioni criminali in genere, difficili da sconfiggere del tutto. La camorra ha riscosso per decenni il consenso popolare ed ancora oggi è in grado di rimuovere o creare ostacoli. Questo potere, in molte zone, risulta efficace persino per ottenere servizi primari, come un letto in ospedale, la liberazione di un appartamento in affitto, un furto etc.
Per un affiliato "appartenere a qualcuno" significa la conquista di un'identità che gli consente di sopravvivere; egli comprende presto che l'a priori di tutte le regole è l'obbedienza cieca, assoluta, indiscussa. Tale condizione, gli inibisce qualsiasi processo mentale critico nei confronti dell'azione delittuosa da compiere.
È proprio questa inclusione "forzata" dell'individuo nelle maglie delle relazioni camorristiche a rappresentare la maggiore anomalia del tessuto sociale meridionale: in certi luoghi il cittadino ha a che fare, più o meno volontariamente, con due ordini sociali, quello dello Stato e quello della criminalità organizzata. Si tratta di una condizione assolutamente schizofrenica, piena di ambiguità e contraddizioni. Appare evidente che, estirpare la criminalità dai territori dove vige il modello culturale mafioso-camorristico richiede, come condizione irrinunciabile, un salto culturale di importanza storica, il cui presupposto necessario è che lo Stato sia in grado di offrire risposte in termini di appartenenza e di identità positive che la criminalità ha sempre offerto in negativo.
Spesso è necessario guardare non da una sorta di etnocentrismo che vede gli appartenenti alle organizzazioni criminali solo come assassini e ladri, ma da un'angolazione diversa da cui si può vedere che, dove è presente una realtà camorristica molto radicata, gli individui crescono con una contro-cultura ed una mentalità che prescinde dalle distinzioni tra legale e non legale; essa risponde all'unica logica della sopravvivenza e del riconoscimento dell'identità personale. Molti sociologi, hanno anche evidenziato l'importanza dei processi di stigmatizzazione nella formazione dell'identità criminale. In altre parole, talvolta è la stessa reazione sociale squalificante ed emarginante nei confronti della devianza e della criminalità ad agire come fattore criminogeno.

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Racconti e antologie letterarie

Editore Booksprint

Formato Ebook con Adobe DRM

Pubblicato 28/08/2012

Lingua Italiano

EAN-13 9788867422036

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