Il Carognavirus aveva cambiato tutto. Dopo la dodicesima quarantena in cinque anni, avevamo ripreso a vivere fra le macerie. L'economia era più morta del nonno di Alessandro Magno, le fabbriche avevano chiuso, gli uffici amministrativi bruciavano, il Presidente del Consiglio Briatore era scomparso nel nulla. Questo per quanto riguarda i primi cinque anni. Ma quelli davvero brutti erano arrivati dopo, quando il Carognavirus aveva imboccato la strada delle uccisioni focalizzate.
Comincia così l'epopea infernale di Ettore Malatesta, detto Malditesta, che vive in una baracca circondata da orti e pollame, e si guadagna da vivere "facendo del male alla gente". E nel tempo libero legge romanzi d'amore. Quando viene ingaggiato da una comunità di poveri neoagricoltori per salvare alcuni ragazzini da una setta di adoratori del virus, Malditesta è costretto a scendere in città ed entrare nella tana degli Incarognati. Non sarà un'impresa per deboli di stomaco.
Nella prefazione, il celebre autore horror Paolo di Orazio scrive: "Ho letto in anteprima (credo) assoluta questo ottimo racconto inedito di Flavio Troisi e mi è inevitabile omaggiarlo di plauso e riconoscimento come testo di letteratura alternativa e denuncia sociopolitica. Puntuale, istintivo e tecnico allo stesso tempo. Una dote non comune agli scrittori. Una storia che ha molto a che vedere con la realtà, anche se distopica. [...] Il racconto è stato scritto in un fulmineo grido di ribellione durante uno dei momenti più oscuri della nostra nazione. E Flavio Troisi ci è riuscito con l'ironia e la velocità di un Lansdale posseduto dal John Carpenter, quello di Vampires, e dei migliori fratelli Coen di Non è un paese per vecchi, con la violenza mescalinica di Arancia Meccanica e il filtro ottico del video di Sometimes I Feel So Deserted dei Chemical Brothers."