Davide cresce con le cicatrici dei suoi errori e con demoni dentro che hanno lo stesso volto di chi ha perso; cresce in un quartiere periferico di Napoli, uno sputo che sembra essere stato dimenticato da tutti. Non sa amare, Davide. Lo sa da sempre. E non lo vuole l'amore, lui, perché non sa maneggiare cuori, così come non si sente in grado di far funzionare il suo. Perlomeno, Davide è convinto di questo. Eppure, un giorno qualcosa cambia. Viola, bella come un diavolo, spacca qualcosa dentro di lui. Per Davide, Viola è un imprevisto, una maledizione, ma è anche qualcosa di inevitabile. Quella tra di loro si rivelerà essere una storia con un finale già scritto. Perché non li puoi mica rendere simili due che hanno i margini strappati, due che si mordono l'anima a vicenda fino a non riconoscersi più. Due che non si assomigliano per niente ma che fingono di vedersi simili, almeno un po'. Per Davide, Viola è un insegnamento, un intoppo, uno sbaglio, bello e doloroso, che lo spezza in due. Cresce, impara a camminare, ad avere coraggio di fronte a un addio che rimbomba forte tra le costole. Impara, a sue spese, che bisogna trovare sempre un modo per salvarsi, da soli.