La principale sfida politica dei primi imperatori romani fu quella di trasmettere ai loro successori un potere originatosi come intrasmissibile. Per fare ciò, Augusto e i suoi discendenti intrecciarono una complessa rete di relazioni matrimoniali e politiche, sfidando e talvolta incrinando la tenuta delle regole del diritto romano. Membri della dinastia dei Giulii e dei Claudii, in alcuni casi molto giovani, furono tuttavia estromessi dalle prospettive di successione, per motivi diversi: taluni conobbero morti accidentali, altri furono vittime di trame di palazzo. Una storia incominciata con il conflitto fra Cesarione e Ottaviano e finita, poco meno di cent'anni dopo, con quello fra Britannico e Nerone. Rovesciando il consueto angolo di osservazione, sono gli "imperatori mancati" a essere protagonisti di queste pagine e a mostrarci come furono le "ragioni del sangue" a plasmare il primo potere imperiale e con esso i destini di tanta parte del mondo antico.