"Ippolito Nievo e il Mantovano" è il primo Convegno nazionale (Rodigo, Mantova, 7-9 ottobre 1999) dedicato esclusivamente all'autore delle "Confessioni d'un italiano", che ha consentito di ricreare, indagare e interpretare i 'nodi' narrativi e biografici del Nievo nel Lombardo-Veneto-Friuli, con particolare riferimento all'analisi di una delle sue 'patrie', il Mantovano. Nell'epoca in cui, in Italia, si costituisce lo Stato nazionale e si disgregano i regni regionali, così come la dominazione mitteleuropea degli Asburgo, Nievo scrive: "credo di aver scelto la via se non più brillante almeno più utile (...) il modo di adoperarsi perché il verseggiatore non sia un'inutilità sociale". Le relazioni qui pubblicate consentono di riconsiderare l'evoluzione della creatività nieviana dalle prime lettere a Matilde al romanzo incompiuto "Il pescatore di anime". Negli atti si fa anche il punto sull'attuale stato di conservazione e di fruizione dei manoscritti nieviani, e si riflette sul rapporto tra l'autore e determinate località attraverso i progetti e le attività delle Amministrazioni locali, dei Centri nieviani e della Fondazione Ippolito Nievo.