«Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Inoltre non a tutti interessa essere democratici. A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi più a nessuno, tanto meno alla politica. Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?». Michela Murgia usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l'ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte più nera che alberga in ciascuno di noi.
Michela Murgia, nata a Cabras in Sardegna nel 1972, è una delle voci più originali e poliedriche della cultura italiana contemporanea. Scrittrice, attrice, drammaturga, presentatrice e speaker radiofonica, Murgia si è sempre distinta per la passione e impegno che infondeva in ogni suo progetto. La sua carriera è iniziata quasi per caso: mentre lavorava in un call center, decide di raccontare le difficoltà degli operatori telefonici attraverso un blog, da cui nascer
Questo libro è quanto di più necessario nell'Italia avvelenata dalle menzogne e meschinità del panorama politico odierno. Il solo fatto che Michela Murgia sia stata duramente attaccata da personaggi che non si sono neanche presi la briga di leggere il libro dimostra che l'autrice, impostando retoricamente il testo come un "manuale" di auto-aiuto per piccoli fascisti, ha toccato ben più di un nervo scoperto: chapeau.
0210200391824 - 05/11/2018 17:47