Cosa accadde davvero il 30 e 31 luglio 1954 sul K2, a partire dai 7627 metri dell'ottavo campo e fino agli 8616 metri della sua cima - la seconda più elevata della Terra - vinta cinquant'anni fa dagli italiani? Come hanno potuto reggere, e persistere -- davanti a documentazioni fotografiche e a testimonianze inequivocabili - le falsità della storia ufficiale di quel riprovevole assalto finale? Bonatti, protagonista e vittima della vicenda, qui riepiloga fatti e testimonianze, documenti e inchieste, eliminando ogni possibile dubbio su come siano andate realmente le cose. Con la determinazione che ha accompagnato ogni tratto della sua vita indica, in pagine piene di tensione e di amarezza, il 'lato oscuro' di quell'impresa. Vale a dire la complicità, le omissioni, le responsabilità di coloro che, manipolando i fatti e parandosi dietro le organizzazioni italiane più autorevoli, hanno consentito che la verità sul K2 venisse umiliata. E che, per decenni, un uomo giusto fosse ferito dalla calunnia e dalla menzogna.