In una metropoli non ben identificata, con un porto, canali e treni sotterranei, il signor Bombesi gestisce una piccola sartoria dove lavora con il suo aiutante Strisci. Nel negozio si affacciano ogni tanto personaggi misteriosi che chiedono strane commesse: un cappotto che emani odore di tabacco o un vestito talmente orribile da tenere a distanza chiunque. "Non andavo mai da nessuna parte, perchè in quel periodo mi limitavo a sperare di 'cambiare vita' ed aspettavo un evento che mi aiutasse a farlo", dice Bombesi. Finchè i loschi traffici del suo vicino di casa (che può spiare grazie a un soffitto trasparente) non lo indurranno ad assumersi dei rischi e a pedinarlo fino nelle discariche di rifiuti tossici e nei cimiteri delle automobili ai margini della città. Passando attraverso repentini cambi di stagione, storie d'amore che riemergono dal passato, bevande sperimentali altamente corrosive e un grigio fumo che sembra avvolgere ogni cosa, il sarto riuscirà a infiltrarsi in un'organizzazione segreta che gli fornirà la chiave di molti misteri. Tra giallo e noir, il romanzo di Salabelle sposa, in modo del tutto inusuale, la vena tragica con quella comico-grottesca e surreale: il che lo avvicina da una parte alla grande letteratura mitteleuropea (primo fra tutti Robert Walser, ma anche Svevo) e dall'altra alla tradizione padana e alle atmosfere stralunate di Malerba e di Celati. I suoi personaggi sono uomini che non si sentono a casa in nessun posto, inclini a compiere gesti e azioni privi di senso, ma anche capaci di imprevedibili risorse. Con un linguaggio spoglio, fatto di deliri e di dialoghi fulminanti, Salabelle mostra una notevole capacità inventiva nel costruire un intreccio carico di tensioni, di suspense e di colpi di scena.