E' possibile raccontare l'incanto dell'amore, la sua forza travolgente, la sua pienezza assoluta, attraverso un'esperienza offesa? E' questa la sfida di un racconto tutto femminile, nel quale la felicità dell'incontro, l'improvvisa scoperta dell'amore, non riesce a trasformarsi nella compiutezza di una relazione di coppia, senza, tuttavia, spegnersi o soltanto attenuarsi. "L'amore non è togliere all'altro" sentenzia, fragile e ostinato, il compagno; e lei si interroga, può essere "infranto in assoluto un amore assoluto?" Lei, lui, l'altra, in questo teso romanzo d'amore, non riescono a comporsi in un triangolo, ma segnano i contorni di una ferita che non si rimargina, irrimediabilmente aperta eppure viva, pulsante. La vita di questa donna è profondamente segnata dal dolore, da quello originario della deportazione e dello sradicamento e da quello nuovo e ogni giorno rinnovato della maternità mancata, dell'amore offeso, di una solitudine inconsolata. Eppure la presenza di Sol, della sua figura esile e intensa, della sua anima fervida e inquieta, della sua struggente doppiezza, riempie giorno dopo giorno, anno dopo anno, per sempre, l'esistenza di questa donna coraggiosa e ostinata, e le dona un senso e un destino. Edith Bruck scavando nei segreti dell'anima riannoda i fili della memoria fino a restituirci, nitida e tersa, la trama della coscienza di una donna che ha conquistato fino in fondo la vita e l'amore, nonostante tutto.