Uno scrittore, un poeta e un filosofo, sullo sfondo di un'Italia assurda e in preda alla follia, si dimostrano in queste pagine non già degli intellettuali come ci si aspetterebbe ma soltanto chiacchieroni mediocri, privi di cultura e di umanità. L'impossibilità di preservare l'indipendenza emotiva fa sorgere nell'animo dei protagonisti - abbandonati i sentimenti puri e giovanili - l'arte della misoginia.