«Io do un ordine, o taccio». È forse l'imperiosità la più incisiva delle virtù di Napoleone, la capacità di far seguire un "fulmine" al "baleno" di una decisione.**
Così lo ritrae Manzoni nel Cinque maggio, una delle innumerevoli opere letterarie, teatrali, biografiche, cinematografiche ispirate a un uomo davvero fuori dal comune per intelletto e imprese. Non particolarmente versato nelle belles lettres, l'imperatore ha lasciato tuttavia una serie di brevi pensieri morali, aforismi politici e massime sulla guerra, riuniti in questo volume per la prima volta. Non sono riflessioni concepite in un disegno organico, tutt'altro: scritte in momenti diversi e talvolta in contraddizione tra loro (del resto per sopravvivere in politica e in diplomazia è spesso necessario mentire e smentirsi), si rivelano uno strumento di analisi interessante e utile, al fine di individuare tratti della personalità e delle idee del grande Bonaparte.
Napoleone Bonaparte
(Ajaccio 1769 Sant'Elena 1821) costruì un impero con i caratteri di un'illuminata dittatura militare, che cercò di legittimare agli occhi dell'Europa tradizionalista sposando Maria Luisa d'Austria. Genio della guerra, fu anche legislatore e legò il suo nome al Codice Napoleonico.