Il testo è un breve scritto giornalistico di Giovanni Comisso uscito, con il titolo L'elzeviro, sulla Gazzetta del Popolo il 22 agosto 1933. L'articolo - che poi fu scelto da Enrico Falqui per fare parte della raccolta Nostra `Terza Pagina' (Canesi, 1969), e da allora mai più ristampato - è un divertissement d'autore sul pezzo d'apertura di Terza pagina, croce e delizia degli intellettuali italiani del `900, proprio quando, negli anni Trenta, firmare un elzeviro per il Corriere della Sera rappresentava per uno scrittore una medaglia dell'avvenuta consacrazione. La sovracoperta del libro è realizzata da Emilio Isgrò, con un'opera con le sue celebri cancellature.