Nella foresta di Falkenberg, in Svezia, viene ritrovato il corpo di una donna a cui sono stati asportati grossi pezzi di carne all'altezza dei seni, della vita e delle cosce. Le mutilazioni sono identiche a quelle delle vittime di Richard Hemfield, il serial killer che al momento del suo arresto aveva ucciso l'ex compagno di Alexis Castells e che sta scontando la sua pena rinchiuso in un ospedale psichiatrico da ormai dieci anni. Pochi giorni dopo un'altra donna viene rapita, questa volta a Londra: si tratta della celebre attrice Julianne Bell. Un altro indizio riporta la firma di Hemfield: le scarpe della vittima vengono lasciate vicino a casa sua, in una busta di plastica, con un paio di calzini accuratamente ripiegati. Come può essere possibile? Emily e Alexis, insieme alla detective incaricata di condurre le indagini, Karla Hansen, hanno pochi giorni per riuscire a catturare il colpevole e trovare Julianne ancora viva. Un nuovo tuffo nel passato le aspetta, che le porterà a esplorare legami famigliari profondi e oscuri, fino ad affondare le radici della ricerca della verità nella Londra del 1888, a Whitechapel, sulle tracce e nei vicoli solcati da Jack Lo Squartatore.
Cosa mi è piaciuto: I salti temporali e i capitoli brevi rendono la lettura scorrevole, piacevole e "dinamica". Nulla è lasciato al caso. Tutto acquisirà un senso nel finale (che definirei perfetto!) La "ricettina" presente nelle prime pagine vi anticipa anche un altro argomento presente nel libro (fan di Hannibal a rapporto!). La Gustawsson mi aveva già convinto con "Block 46", con "L' Emulatore" si conferma un'ottima autrice di thriller.
Cosa non mi è piaciuto: Non è una vera propria critica perché è un mio problema ma ho sempre difficoltà a leggere romanzi dove ci sono tanti personaggi, la mia memoria fa brutti scherzi e spesso scordo i loro nomi . Per questo motivo, a volte, dovevo interrompere la lettura di questo libro e fare mente locale.
datemidaleggere - 11/03/2021 14:46