"Il calore del giorno era antitetico alla temperatura notturna, era un divario tra il caldo e il freddo, tra la luce e l'oscurità, piacevole e letificante. La donna discinta e statuaria era ora sdraiata ad aspettarmi sulle lenzuola di una camera da letto posta a solatio. Andando verso di lei nudo, incedevo come se la grazia fossi io, mentre lei mi fissava con due occhi voraci, gaudenti e felini. I capelli si snodavano sul suo corpo, che scoprii eburneo e aulente, ristoro ed estasi di quel che sarebbe avvenuto. Quegli occhi mi penetravano come se i nostri corpi fossero già inchiavardati l'uno nell'altro, come se io già fossi immerso nella sua valle castana, come se... ossia come subito accadde. Il suo seno era una suggestione che io suggevo ipnotizzato in preda a una malia straordinaria e repentina. I suoi gemiti un ardore, la sua veemenza un fuoco, la sua bocca una perdizione. Quel che raggiungemmo si chiama in ogni tempo ebrietudine. L'estasi dello spirito che si esplica col corpo."
Libro avvincente. Considerazioni profonde su ciò che vincola la libertà dell'essere umano spesso inconsapevole delle catene dettate dall'indottrinamento giornaliero a cui è sottoposto. Pochi riescono a starne fuori con mente libera.
troisemaria155 - 31/01/2024 10:55