Di ritorno a San Pietroburgo da un sanatorio svizzero, il gentile e ingenuo principe epilettico Myškin - l'"idiota" del titolo - si ritrova presto coinvolto in un triangolo amoroso e trascinato in una rete di ricatti e tradimenti. Ispirato da un'immagine della sofferenza di Cristo, Dostoevskij ha cercato di ritrarre nel protagonista la purezza di un'"anima veramente bella" ed esplorare i pericoli che l'innocenza e la bontà affrontano in un mondo corrotto.