Le famiglie si allargano e non sempre si amano, i fulmini possono prendersi i figli e i figli possono prendere treni per crescere altrove. Il comunismo è una promessa che si è esaurita presto in un orizzonte di povertà. A Bucarest le fabbriche producono bulloni al ritmo del progresso, ma subito fuori, nelle campagne, la vita ha il tempo delle stagioni, dei raccolti, delle leggende. Al paese si muore e si vive sotto il peso di un malocchio o d'una benedizione, o si sta legati a un albero come per pazzia. Lo sa bene Olga, che vive là da sempre, matriarca di una strampalata stirpe di cinque figli, due mariti, un amore giovane e biondo dietro al quale ancora si strugge. Olga che se avesse studiato di più sarebbe diventata imperatrice. È Elena, sua nuora, che dalla città vede ricorda e racconta tutto questo, vite minime di piccoli eroi in disuso e eroine qualunque sperse in un campo sotto il sole, esistenze in orbita attorno alla loro buona o cattiva stella. Con una lingua incantata, comica e potente, capace di reinventare il mondo, Liliana Nechita allestisce una saga famigliare in cui le parole hanno "effetti immediati e durevoli", e ci ricorda perché ciò che abbiamo davvero amato non fugge mai troppo lontano da noi.
È la voce di una giovane donna quella di Elena, a narrare la storia de Limperatrice, da cui trae origine il nome del romanzo di Liliana Nechita, edito da fv editore.
Con tono pacato, a tratti nostalgici, Elena apre una finestra sul mondo di Olga, sua suocera, donna rumena dal nome morbido e la vita aspra. Attraverso un linguaggio semplice, talvolta speziato dai profumi dei piatti e dallo scorrere delle stagioni, Elena restituisce limmagine di una donna dalla vita esile e dal carattere nerboruto, simbolo di una realtà ormai superata perché Olga è una delle poche contadine sopravvissute alla caduta del Comunismo e al fenomeno migratorio che ha condotto molte delle donne dalla Romania verso la Spagna e lItalia. Olga esiste e resiste, strappando e annodando brandelli di una esistenza difficoltosa e allo stesso tempo portentosa, fatta di stenti e tradizione, di fatica, riti e culti da salvare e tramandare. È così il racconto di Elena e lintimo dialogo con Olga diventano lespressione del doppio binario su cui si muove lintero romanzo: lantico e il moderno, il passato e il presente, con al centro il decorso degli avvenimenti storico-sociali.
Liliana Nechita, scrittrice rumena trapiantata in Italia, ritorna in libreria dopo il suo romanzo desordio Ciliegie amare e tanti altri lavori che descrivono il mondo da cui proviene; un mondo in misura e spessore non così lontano dal nostro e in questultimo romanzo non avrebbe potuto raccontarlo con un linguaggio più intenso nonostante la sua semplicità.
natalina_saporito - 21/07/2021 17:30