Joe Hunter non esita a muoversi in soccorso del fratello John che si è infilato in un guaio molto più grande di lui e che per cercare di venirne fuori è scappato in America. John ha una sola certezza: fermarsi vuol dire morire. Per trovarlo però Joe dovrà scovare Tubal Cain, l'essenza stessa del male: un uomo capace di uccidere per dar vita a un disegno maestoso che prevede una terribile escalation di omicidi e che nessuno può fermare... Al termine di un inseguimento da brividi, da un capo all'altro degli USA, durante il quale i ruoli di cacciatore e preda si invertono ripetutamente, i tre uomini si ritroveranno per la resa dei conti finale in un angolo del Sud Ovest, talmente desolato, che la polvere del deserto e quella delle ossa dei morti diventeranno una sola cosa.
La nostra recensione
Un protagonista non esiste. Un eroe, sì. In quest'opera prima dell'esordiente Matt Hilton, nel primo thriller d'azione che ci attende al rientro dalle vacanze, ne L'Inseguitore, i nostri fari nella notte sono tre. Un uomo alla ricerca del fratello. Un assassino all'inseguimento di un ladro.
Joe Hunter, l'eroe, ex agente del governo inglese deve trovare il suo fratellastro. Perché a chiederglielo è Jennifer, la moglie. Ma anche Louise, l'amante. John Telfer è sparito. La CNN diffonde sull'intero territorio nazionale notizie sulla sua persona che al fratello non convincono. Hunter chiederà l'aiuto di un suo vecchio compagno d'armi, Jared 'Rink' Rington.
Tubal Cain, invece, come lui stesso ama definirsi "il serial killer attualmente più prolifico degli Stati Uniti", ha una collezione tutta particolare. La conca di Jubal è la sua cassaforte. Dove la polvere si mescola al sangue. E ti si appiccica addosso. Un incidente di percorso, o un incontro sfortunato, lo mette sulla stessa strada del suo "ladro". A cui non può che fare una promessa: "ci rivedremo, ladro".
Una caccia per Hunter e Cain. Una fuga per Telfer. Che non deve fermarsi. Perché "la paura e il dolore vanno al di là di ogni cosa, non conoscono confini. Non importa dove sei (...), le urla di una vittima sono uguali dappertutto".
Sentiremo ancora parlare di Joe Hunter. Il successo per il primo libro è stato talmente esorbitante che l'autore ha già un contratto per le prossime uscite in cui il protagonista è sempre lui. Joe Hunter. Colui che risolve ogni problema. Non chiamatelo vigilante. Sarebbe troppo dequalificante. Valeria Merlini