Agosto 1810. L'esercito di Napoleone ha messo sotto assedio la città di Almeida, ultimo baluardo che lo separa dalla conquista del Portogallo. La Spagna è ormai caduta, le ultime truppe spagnole si sono dissolte, lasciandosi dietro solo il porto fortificato di Cadice e i contadini che combattono la guerrilla. Non c'è più nulla da fare, l'Europa è pronta a cedere alle pressioni del nemico. Richard Sharpe, giovane capitano inglese, è il solo a non credere che sia così. Dopo il successo ottenuto nelle precedenti campagne si è guadagnato il rispetto delle alte sfere dell'esercito britannico, primo fra tutti Lord Wellington, al quale un tempo ha salvato la vita. Ed è proprio da Wellington che riceve un incarico che, agli occhi di tutti, sembra un'impresa disperata: penetrare in Spagna e recuperare l'oro spagnolo, nascosto prima che il governo fosse esiliato a Cadice. L'intenzione dichiarata di Wellington è quella di restituirlo agli spagnoli, ma in realtà il generale intende utilizzarlo per erigere un'ultima, colossale linea di difesa intorno a Lisbona, tentando di capovolgere l'esito della guerra. Difficile però non lasciarsi scoraggiare, soprattutto se gli uomini a disposizione sono un manipolo di furfanti e ubriaconi, e i guerriglieri spagnoli, dal canto loro, non fanno che ostacolargli la strada, trascinati da un uomo che chiamano el Católico la cui promessa sposa, la bellissima Teresa, a complicare le cose è pericolosamente attratta da Sharpe...
Pur essendo molto scorrevole e ben scritto tra tutti i titoli della saga di Richard Sharpe questo è quello che mi ha convinto di meno. Sembra superfluo, unintera vicenda che poteva essere saltata e che inoltre manca di grandi battaglie.
È ben fatto, senza dubbio, tanto da meritarsi almeno quattro stelle, ma non è allaltezza di altri libri del grande Cornwell.
Non è però assolutamente una lettura da scartare. Degna di lode per i nuovi personaggi presentati e per la sempre appassionante storia personale del protagonista. Senza considerare quei piccoli dettagli che contribuiscono ad arricchire molto lambientazione, come la temibile legione prussiana o i lancieri polacchi al soldo di Napoleone.
Fa riflettere molto la situazione in cui si è trovato Sharpe alla fine, la sua decisione impossibile. Spietata quanto necessaria. Quando si è in guerra o in una posizione di comando spesso si è costretti a scegliere il minore tra due mali, mentre una terza alternativa semplicemente e tristemente non esiste.
Alessandro - 25/12/2018 17:58