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LA TEORIA DEL SUONO

DEL PROF. PIETRO BLASERNA
pubblicato da NICCIA

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Blaserna nacque austriaco a Fiumicello nel 1836 da Matteo, ingegnere idraulico di Monfalcone, impegnato a dirigere i lavori di arginatura dell'Isonzo, e da Caterina Dietrich, tedesca. Ancora bambino si trasferì con i genitori a Gorizia, andando ad abitare allo Studeniz, l'odierna via Diaz. Si laureò in Fisica a Vienna, quasi ventunenne, nel 1856, con il massimo dei voti e lì cominciò la sua carriera di ricercatore, per un triennio, come assistente di Andreas von Ettingshausen, allora direttore dell'Istituto di Fisica di Vienna, per approdare, poi, a Parigi come assistente di Henri-Victor Regnault.

Con la nascita del Regno d'Italia, divenne cittadino italiano e fu chiamato, nel 1862, a soli 26 anni, a ricoprire la cattedra di Fisica dell'Università di Palermo. Dieci anni dopo, si trasferì a Roma come titolare della cattedra di Fisica Sperimentale. Dal 1874 divenne, per un triennio, rettore. Fu nominato quindi senatore del Regno d'Italia nel 1890, e vicepresidente del Senato dal 1906 fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1918. Scapolo, Blaserna viveva con due cani San Bernardo che, dopo la sua scomparsa, furono adottati dall'Istituto di Fisica.

Gli interessi scientifici di Blaserna erano svariati, spaziando dalle proprietà dei gas reali allo studio della ionizzazione dell'aria, dalla geofisica all'elettrotecnica, dall'acustica alla "fisica musicale" (era un provetto suonatore di violino). La sua produzione scientifica è interessante, con contributi originali nell'elettromagnetismo, ma, già a quarant'anni, ridusse il suo impegno nella ricerca attiva per dare un altrettanto importante contributo all'organizzazione didattica, scientifica e politica della stessa; in questo, riuscì a importare il meglio della cultura dei paesi europei che aveva visitato.

Nella didattica, Blaserna rivoluzionò gli insegnamenti di matematica e fisica, che riunì nel 1874 nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (questa struttura sarebbe durata per oltre un secolo). Sui modelli tedesco e francese, introdusse la Scuola Pratica di Fisica (cioè, il "laboratorio") destinata agli studenti del primo biennio: questi potevano "toccare con mano" gli strumenti, nonché condurre esperimenti. Nel 1873, divenne socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, della quale fu vicepresidente dal 1900 al 1904, quindi presidente fino al 1916.

Anche in quest'ultima istituzione, la sua opera organizzatrice si rivelò preziosa. Dopo lo spostamento nella sede di Palazzo Corsini, sistemò infatti i locali, la biblioteca e le pubblicazioni: in particolare, volle che i Rendiconti Lincei assumessero una puntuale periodicità quindicinale così da diffondere anche all'estero i lavori italiani nelle scienze fisiche e biologiche. Coordinò il volume pubblicato dall'Accademia per conto del Senato al fine di celebrare i 50 anni dell'Università d'Italia, riassumendo i contributi scientifici, tecnici e culturali del paese, e le prospettive di sviluppo.

Fondò quindi la Società Italiana di Fisica, di cui fu il primo presidente, e l'Istituto per la Meteorologia e la Geodinamica, oggi Istituto Nazionale di Geofisica. In questo istituto collocò fra l'altro uno dei suoi tanti allievi, Domenico Pacini, scopritore dei raggi cosmici nel 1911, ma parte del merito della scoperta fu anche di Blaserna, che aveva portato, da Vienna a Roma, le relative tecniche di misurazione. Blaserna fu anche tra i fondatori del Club Alpino Italiano. Presiedette un congresso internazionale dei matematici tenutosi a Roma nel 1908, mentre, motivato da problematiche formali inerenti questioni di fisica sperimentale, diede alcuni contributi originali alla teoria delle funzioni speciali.

Nella sua passione per la musica, si occupò anche della standardizzazione del la3 (usato per

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Generi Romanzi e Letterature » Romanzi contemporanei

Editore Niccia

Formato Ebook (senza DRM)

Pubblicato 05/04/2020

Lingua Italiano

EAN-13 1230003796542

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