"La bella di Lodi" è una commedia d'amore e soldi tra una splendida ragazza possidente e prepotente e un intraprendente meccanico, molto attraente e sexy. Al di là dei conflitti di classe, i due finiscono presto energicamente avvinghiati, strapazzandosi in luoghi non propizi, lungo l'autostrada del Sole appena aperta: raccordi, svincoli, autogrill, garage, motel. Ma non si tratta solo d'amore. La coppia deve fare i conti anche con altri aspetti importanti nella vita italiana di sempre: lavoro, famiglia, società, motori, differenze patrimoniali, musica leggera.
L'industria editoriale, per alimentare il ritmo frenetico e parossistico di uscita facendo finta di non sapere che il 50 per cento dei libri pubblicati non vende una sola copia, ha riesumato questa vecchia opera. Le prime 20 pagine sono potabili, le rimanenti sembrano scritte in stato di confusione mentale e fanno venire in mente l'Ecclesiaste, dove dice che la vita è una storia raccontata da un pazzo, piena di rumore e di furore, che non significa nulla, proprio come questo libro. Il voto dato è esageratamente alto.
luciano - 31/10/2002 12:43