A sessant'anni compiuti il giorno di venerdì santo, Tommaso Vargas, studioso di storia del cristianesimo, sa che una verità non dimostrabile non esiste. E la sua verità su Jehoschua, il messia dalla vita "incerta ed errabonda" vissuto in Galilea al tempo di Tiberio, non è dimostrabile. Non è dimostrabile che Jehoschua abbia dettato per un'intera notte, chiuso nella "camera alta", il proprio vangelo ad Eléazar il resuscitato. Non è dimostrabile che Jehoschua abbia rivelato il segreto per vincere la Morte e che il messaggio e l'eco di queste vittorie siano stati cancellati come un'eredità troppo grandi, un bene troppo prezioso per essere consegnato a dei semplici, poveri uomini. Inconsapevoli e tormentati come l'umanità che si imbarca sulla motonave "Glory" in crociera sul Mediterraneo da Genova alla Terrasanta, umanità che si agita, si ferma a riflettere, o a vaneggiare, su uno sfondo disancorato che della terraferma conserva la nomenclatura minuziosa ed irreale... Uomini e donne come padre Fantin e suor Paolina, la signora Marpillero, la misteriosa Yvonne, che gioca alle slot machines con un solo gettone, o Daniela, che è sempre presa dall'angoscia di essere incinta. Tutti vivono calpestando assurde moquettes color salmone, ascoltando conferenze su temi religiosi, sproloquiando e mangiando su tovaglie color salmone, e forse ognuno recita una parte, non si sa. Una pagina dopo l'altra, dal theatrum allestito da Parazzoli emergono i grandi personaggi, i veri protagonisti di una tesissima partita a quattro: insieme a Tommaso e all'ombra del Vangelo di Jehoschua, ecco prendere corpo Myriam, che fu allieva, forse amata, di Tommaso, salvata dall'anoressia dall'intervento di Ulrich Zimmer, psicanalista di Basilea, vitalista, avido e vorace, che l'ha curata e sposata.