"La luce prima" è lo struggente canto d'amore di una madre. Tonon riesce nell'impresa di parlare della più universale delle cose, la madre che tutti abbiamo, senza mai cadere nella retorica, m anzi arrivando con la sua scrittura potente a toccarci nel profondo. "La luce prima" è un urlo disperato. Un'ivettiva tenera e insieme furiosa, contro l'assurdità del tempo, delle illusioni, della morte. Un romanzo che è tuttavia anche un coraggioso, supremo atto di forza: da parte di un autore disposto a lasciare sulla pagina tutto se stesso.
La nostra recensione
La luce prima è un canto d'amore nato dal dolore per la perdita dell'amata madre. Emanuele Tonon una mattina di giugno sta per scrivere a quella che considera la donna della sua vita rendendosi poi conto nel mentre che queste parole non possono essere rivolte a nessuna se non alla madre morente. La luce prima non è un libro pensato e poi scritto, ma come confessa Tonon un libro avvenuto, in cui l'autore si mette completamente a nudo. Il sito dell'autore (http://www.emanueletonon.com/) si apre sulla pagina del romanzo con una fotografia. L'immagine è quella di un Tonon bambino e della mamma che lo accudisce in un giardino. A far da sottofondo una musica nostalgica, lenta e dolente. un accompagnamento al canto d'amore per la madre.
Come spesso accade in questi casi impariamo a conoscerlo meglio, ne apprezziamo lo sbilanciamento emotivo e il bisogno incontrollabile di confessarsi e non ci imbarazziamo per il tono tragico, sdolcinato o esibito della sua scrittura. Tutt'altro.
Valeria Merlini