"'Se ci potesse capire', ripeté il padre, e chiudendo gli occhi mostrò di condividere l'opinione della figlia circa l'impossibilità di una tale evenienza, 'forse avremmo modo d'intenderci. Ma così' 'Deve andarsene', gridò la sorella, 'non c'è altra via, papà. E tu devi soltanto sforzarti di non credere che questo sia Gregor. La nostra sfortuna è stata proprio di averlo creduto per tanto tempo. Com'è possibile che sia Gregor? Se lo fosse, si sarebbe accorto da un pezzo come sia assurdo pensare che degli esseri umani possano convivere con una simile bestia; se ne sarebbe andato spontaneamente, e noi non avremmo più avuto un fratello, ma avremmo potuto vivere ancora onorando la sua memoria. Questa bestia invece sta qui a perseguitarci, spaventa i nostri ospiti, aspira evidentemente a impadronirsi di tutta la casa e a farci dormire in strada!'"
Il mio non è propriamente un commento sul libro in sé.
La metamorfosi di Kafta è un libro abbastanza noto. Profondo, intenso, fortemente allegorico. Personalmente non mi è piaciuto ma ne riconosco il valore e la forza simbolica.
Tuttavia, come ho già detto, non mi è piaciuto. Non è unopera che appassiona o attira. È intrigante per certi versi e può invitare qualcuno a riflettere, ma ad altrettanti e di più susciterà noia o disinteresse.
Sicuramente, al contrario di certi professori, non lo farei leggere a dei ragazzi già poco predisposti alla lettura.
Alessandro - 17/09/2018 22:40