Incastonando uno straordinario equilibrio di grottesco e oggettivo, di concreto e assurdo, in un impianto stilistico sopraffino, Kafka è riuscito a creare un capolavoro letterario senza tempo. La parabola di umiliazione suprema alla quale Gregor Samsa non può fare a meno di sottostare, dà sfogo ad un intrico di contraddizioni mai risolte e di vincoli insormontabili nel rantolo senza voce di un insetto; l'opressione e la repressione familiare, il legame di schiavitù civile col posto di lavoro, lo scontro silenzioso tra le tensioni individuali e i rigidi schemi di una società inesorabilmente vicina al collasso, rendono questo gioiello un'incredibile allegoria di ogni umana vicenda.
Il mio non è propriamente un commento sul libro in sé.
La metamorfosi di Kafta è un libro abbastanza noto. Profondo, intenso, fortemente allegorico. Personalmente non mi è piaciuto ma ne riconosco il valore e la forza simbolica.
Tuttavia, come ho già detto, non mi è piaciuto. Non è unopera che appassiona o attira. È intrigante per certi versi e può invitare qualcuno a riflettere, ma ad altrettanti e di più susciterà noia o disinteresse.
Sicuramente, al contrario di certi professori, non lo farei leggere a dei ragazzi già poco predisposti alla lettura.
Alessandro - 17/09/2018 22:39