Nel maggio del 2001, a Roma, due coppie, il professore italoamericano Victor Bonocore e la moglie Nicole Steele, il pubblico ministero Bianca Benigni e il marito Nanni. Due matrimoni come tanti, a volte felici, a volte meno. Tra loro una ventenne pericolosa, Scarlett, sorella di Nicole. Intorno, la terra di mezzo del Sordomuto e del Puncicone, gli appalti pubblici, il gioco d'azzardo, l'usura, e la morte atroce di una ragazza, Donatella. Sembra essere l'ennesimo atto di violenza patito da una donna per mano di un uomo violento, l'assassino viene scoperto e giustizia è fatta. O forse no? Quando viene ucciso Victor Bonocore, Michele Balistreri dirige la terza sezione della squadra Mobile e indaga insieme al pm Bianca Benigni. La miscela è esplosiva, le modalità di conduzione dell'indagine contro le sorelle Steele sono fuori dai confini della legge e l'esito è disastroso. L'arresto di Scarlett e Nicole incrina le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Tutto finisce male. Nel 2011 una rivelazione inattesa spinge Balistreri a riaprire quel caso rimasto senza colpevoli. Ma se non è tardi per la giustizia, forse lo è per l'amore e per la vita. O forse no.
La nostra recensione
Dopo il successo dei libri della cosiddetta Trilogia del Male (Tu sei il male, Alle radici del male e Il male non dimentica) con questo La moglie perfetta Roberto Costantini riporta in scena, per la quarta volta, il commissario Michele Balistreri. E per la quarta volta Costantini, professore di economia, conferma di avere un talento da giallista di razza, nell’intreccio come nell’uso sapiente del linguaggio, nell’adoperare con dimestichezza i riferimenti ad attualità e cronaca (in questo caso Mafia capitale e il delitto di Perugia) come nel padroneggiare la dimensione del tempo attraverso la trama.
Fra Chandler e Stieg Larsson Ci sono due scuole, nella grande narrativa di genere giallo, per quanto riguarda la descrizione del carattere del detective. C’è chi preferisce i personaggi tutti d’un pezzo, capaci quindi rappresentare il bene che si batte contro il male, rappresentato dall'antagonista, il serial killer di turno. I capostipiti di questa genia sono i Maigret e i Poirot. Ma c'è chi preferisce i detective più tormentati. È il caso, per esempio del Marlowe di Raymond Chandler, e sicuramente del commissario Balistreri di Costantini. Oltre a Chandler l’altro grande della letteratura crime che possiamo avvicinare a Costantini è Stieg Larsson, quanto meno l’arte di cesellare le trame i proprio romanzi di richiami e (auto)citazioni - costringendo il lettore a procurarsi tutti i libri di questo bravo autore.
Costantini, il romanziere che viene dal business Carriera insolita, quella di Costantini: una vita da ingegnere, consulente di aziende docente di business administration alla Luiss di Roma, autore di libri per professionisti e aziende. Poi, nel 2011, a quasi sessant’anni, una bella sterzata: con Marsilio pubblica un giallo, Tu sei il male. Sarà un successo, il primo di una serie con protagonista il commissario Balistreri.